Vintage che passione! Spopolano negozi e mercatini

Quante volte guardando una vetrina abbiamo pensato: ma io questa borsa l’avevo ma poi l’ho buttata? Decine se non centinaia. Eh sì ormai la moda è solo un continuo richiamo al passato che fa tornare in voga vecchi stili ormai dimenticati. Per questo un maglione di 20 anni fa ora può essere attualissimo o una gonna esposta in una vetrina dei brand low cost può sembrare uguale a quella che vostra madre ha in una foto del liceo. In questo vortice di tendenze è arrivato il vintage a dettare le regole. Prima i mercatini dell’usato erano una sorta di svuota armadio dove andare per vendere vecchi capi da anni abbandonati in fondo al guardaroba. Oggi, invece, sono diventati dei luoghi di incontro dove andare per scambiarsi informazioni sulle ultime tendenze e acquistare qualche cimelio proveniente magari dall’estero. Da Portobello market ai piccoli e grandi mercatini nati in Italia il passo è breve. Musica anni 80′, dischi in vinile, occhiali e borse anni ’70. Si può trovare di tutto in questi ritrovi di nostalgici presi d’assalto dai giovanissimi. Dalla vecchia borsa marcata, alla lampada anni ’70, dalle collane in vecchio stile, fino agli abiti più estrosi. Dal momento che vestirsi vintage oggi è tanto cool anche i prezzi si sono adeguati alla tendenza. Gli abiti variano dai 30 ai 70 euro, senza parlare di quelli più economici che volano a basso budget, ci sono pochi i dischi che si aggirano sui 15 20 euro, e gli occhiali che possono arrivare anche a 90. Ma se l’offerta è così in crescita chi rappresenta oggi la domanda? Sono per lo più giovani universitari che vogliono avere uno stile tutto loro. Radical chic che indossando una gonna americana o un cappello che ricorda Charlie Chaplin vogliono gridare al mondo intero che loro sono diversi, che non sono omologati come il resto dei loro coetanei, che non sono globalizzati e che emergono rispetto alla massa. Ma a pensarci bene oggi essere diversi a tutti i costi è una delle più grandi omologazioni del terzo millennio.